Tutti da me 
Sono diventata una pagina di FB pensavo ieri pomeriggio mentre spostavo, carrelli, pettini, scatole di appunti e fogli, staccavo dalle pareti oggetti e il semiinterrato si e' riempito di nipoti e figli per non parlare delle vicine di passaggio.

Sono diventata un posto da vedere, metto curiosità, tutti scendono a vedere se ci sono progressi, l'unica a vedere la montagna di lavoro che c'e' sono io.

Alterno momenti di sconforto a momenti di soddisfazione, me e' tutto un caos e con la paura che una volta finito crolli sotto il peso della stanchezza, mi rincuoro dicendomi che è una mia libera scelta che posso farcela, che non e' detto che mi ammali.

Mi piace accarezzare l'idea che oggi entro nella stanza delle macchine e dipingo i muri che tolgo il vecchio per il nuovo, che scomparirà l'odore delle lacrime perchè le lacrime hanno un odore secondo me che entra nei muri e non si toglie più.

Sono scappata tante volte di sotto a piangere quando la mia lotta a sollevare che amavo riceveva grandi stop, perchè non si riesce ad aiutare nessuno solo se stessi.

Mentre scappavo a macchina, o semplicemene scappavo per non soffocare in casa e liberare il pianto come liberazione dal dolore perchè mio marito secondo me non si ribellava al male che attimo dopo attimo lo consumava ma lo prendeva come un destino a cui era inutile opporsi, quasi un tutto scritto che andava consumato e l'aria diventava per me veleno, sfogavo nel silenzio del semiinterrato seduta davanti ad una macchina tutto il mio dolore.

Non l'avevo capito il bisogno di ristrutturare, di ripulire, di cambiare il colpo d'0cchio alle stanze e mentre tutti entravano nella stanza dei filati nipote piccola compresa che l'unica cosa che voleva sapere era quando mettevo bene i giocattoli che ora non ci si arriva più a prenderli, ho capito sto lavando via l'odore delle lacrime.

Ognuno la sua croce diceva mia nonna, ognuno ha la forza per portarla aggiungeva, perch' il cielo manda la prova ma in base alle proprie forze.

Eccomi dentro alla mia prova a non voler accettare passivamente quello che la vita mi riserva, mi ribello per principio insito nell'anima, se la vita è una prova la gioco a modo mio per ora si tolgono le lacrime, l'odore di abbandono in tutti i sensi anche se sola non mi sono mai sentita e non per la gente che ruota intorno a me ma perchè so che nessuno può fare niente per la mia vita tranne io.

non posso fermare quello che mi gira intorno, ne' cambiare nessuno ma la mia vita posso renderla un inferno o un paradisoo e propendo con speranza per la seconda visione.

Potrei piangere sul latte versato o uscire e mungere una mucca e riempire un secchio, io ho scelto la seconda soluzione, ma il secchio fatico a riempirlo ma so che alla fine avrò quello che voglio e a testa china con dolori che mi massacrano stringo i pugni e vado avanti.

la leggerezza del cuore non ha niente a vedere con quello che ti succede tutto sta a decidere di pensare positivo o negativo e si attivano respiri diversi, vado a lavare le lacrime e poi torno a vita nuova!



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Idee chiare 
La stanca signora che scende nel semiinterrato 2 volte al giorno, per parecchie ore, quando scende ha tutti i dolori poi si guarda intorno e si da fare ha le idee chiare su quello che vuole molto di meno sulle energie che ha disposizione.

Una delle frasi che mi ripetono da una vita e' "ma come fai?" e si fa con sacrificio, abnegazione, sopportazione del dolore e quant'altro qualunque cosa faccio se richiede la mia attenzione del momento, esclude tutto il resto.

Sono al limite del sopportabile ma decisa a non mollare il lavoro non fino a quando non ho finito, voglio godermi di nuovo gli spazi che sto ristrutturando.

Avevo fatto un buon lavoro 10 anni fa perchè mi piace ancora, il mio posto segreto quello che mi permette di esprimermi senza concedere a nessuno di entrare se non voglio e non è poco come ricchezza personale.

Sono il capo di me stessa e ho idee molto molto chiare su quello che voglio, una volta le avevo solo su quello che non volevo che mi venisse fatto, ora so cosa voglio realmente per il mio tratto finale di vita.

Non pensavo mai di essere così precisa in quello che voglio e tanto determinata, totalmente in protezione di me, con l'energia che tiro fuori non so da dove di agguantare il nuovo modo di vita.

Ieri sera crollata davanti alla tv ero sfinita ma viva, malconcia tutta un dolore che mi veniva da piangere fra gambe e braccia che urlavano infiammate dai grandi sforzi ma fiera di me.

Sono tante cose io, tanti doni pensavo una volta non meritati, mica e' vero sono tuti doni coltivati a suon di rinunce e fatica.

Mia suocera amava ripetermi che ero fortunata nella vita, come se quello che mi sudavo venisse senza fatica, si sbagliava tutto quello che raggiungevo era costato lacrime e sangue e non spreco energie ma voglio i risultati.

Nella mia vita ho perso solo una volta, quando mi sono illusa che si poteva cambiare la vita degli altri non si hanno poteri sulla vita degli altri ma solo sulla propria e su quella sto lavorando per crearla come e per quanto possibile come la voglio io.

Scendo nel semiinterrato ben vestita, magliettina, pantalone, scarpetta, capelli in ordine e mi cambio metto una vecchia e comoda maglietta, cambio tutto e mi sporco nel cemento o nella pittura murale, poi faccio quei 50 metri di ritorno appoggiata al bastone perche' le gambe non mi reggono ma capperi che soddisfazione quando crollo sulla poltrana, non vedo ancora la luce ma un centimetro alla volta supero le mie difficoltà e dono nuova luce al mio mondo creativo.

Per anni ho aiutato come potevo nella maglieria, il mondo che sto preparando e' per mettere la mia arte al mio servizio, tutto al mio servizio godendomi quello che sono.

Prevedo un armadio di completi invernali, mentre mettevo a posto le lane, ogni rocca mi raccontava una storia, un filo di unione fra me e la rocca e sorridevo perchè e' quello a cui tendo, la mia arte al mio servizio per il mio piacere poi sempre felice di condividerne il risultato con il mondo.

Youtube langue con i video , fermo il sito , ferme le guide ma non importa perchè tutto riprenderà vita, ma prima serve che tutto sia a posto, l'estate del 2008 e quella del 2018 si somigliano solo in questo tutto il resto e' cambiato e anch'io sono cambiata, sono diventata il timoniere della mia vita con idee molto ma molto chiare su quello che voglio e mi abbraccio da sola per aver fatto le scelte che mi hanno portata a questo!



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I filati in ordine 
Sono arrivata alla piccola stanza che mi ero creata 10 anni fa rubandola ad un semiinterrato che cadeva a pezzi, tanto lavoro per cementare, intonacare, ripulire da cima a fondo e da due giorni ci sto lavorando di nuovo ma con qualche ritocco faticoso di oggi lunedì dovrebbe essere pronta.

Un lavoro che sembra la replica del 2007-2008 basta leggere il blog a quei tempi.

Tanti giorni sono passati da allora, in cui speravo di avere una vita che non mi e' stata concessa dal cielo, ma sono una testarda ci riprovo e replico i lavori, il rifacimento degli spazi sopratutto l'ordine e il gettare l'inutile per un tempo nuovo in cui ho la certezza unica di badare a me stessa.

In teoria dovrei essere più calma, più tranquilla e accogliere la sentenza che il più e' fatto o come dice una mia amica "noi abbiamo finito i nostri compiti", non fa per me mi spiace io voglio vivere fino all'ultimo respiro che come ripeto sempre la morte deve trovarmi in piedi.

I filati sono al loro posto mancano 3 giorni e poi passo alle stanza delle macchine poi restano un sacco di altre stanzette da allegerire e riordinare ma con calma l'importante sono le due stanze che mi permetteranno video e creatività e con un sacco di dolori, di ansia sul non farcela vado avanti e divento nonna-sitter per rendere tutto più complicato ma fa parte del gioco!

Non vedo l'ora di riaprire la maglieria di entrare nel nuovo mondo che ho in mente , non so se ce la farò ma e' il mio obbiettivo e non mollo!



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Il punto di svolta 
L'ho capito appena mi sono bloccata, muscoli ed ossa hanno deciso lo stop.

Frankestein fa sorridere al mio confronto, cammino come se avessi un un gesso invisibile ci ho messo un pò a capire perche' mi sono bloccata.

La fatica e' stata enorme da aprile, nemmeno un giovane ventenne di oggi teneva il mio ritmo, poi il ginocchio e le caviglie per non parlare delle gambe si sono bloccate, dolori forti ovunque e ho capito.

Il balcone lo volevo fare e non c'e' stato problema con fatica ma finito, il garage allagato una prova della vita e ora sono alla fine serve solo di sistemare in modo nuovo gli spazi ma prima si deve decidere che fare degli oggetti hobbistici di mio marito e vanno rimessi a posto e ogni oggetto e' un ricordo e mi sono bloccata.

Una spossatezza unica anche sentendomi bene e progettando per il futuro, ma mi sono bloccata, averne preso visione però è di aiuto.

Io ci credo poco al male del fisico credo che abbia sempre le radici in quello dello spirito.

In quel garage-cantina avevo messo tutto il mio amore per renderlo un posto adatto ai suoi hobby, mi ero illusa di salvare la situazione depressa post ennesimo infarto dell'uomo del mio cuore, non e' servito a niente e forse lì dentro c'e' la mia sconfitta visibile, nessuno può fermare il proprio destino e per questo che stamattina lo prendo di petto, coloro le pareti anche se sono tutta un dolore dal punto vita all'ultima falange dei piedi.

E' il mio mostro pauroso di questo momento e quando la paura ti mangia basta capirla e ora vado ad affrontarla nel pomeriggio mi ridarò energie lavorando sul modello strano.

Domani divento nonna sitter per un paio di settimane e perdo la mia libertà d'azione quindi oggi o mai più.

Meglio affrontare la paura che rimanere bloccata mi preparo un bel laboratorio per sostegno alla cura della casa e quel che e' stato e' stato, non e' andata come volevo ma con l'aiuto del cielo mi creero' una bella vita per me e per gli altri che nella solitudine non si crea niente di buono.



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Idee chiare e precise 
Vorrei avere le forze dei trent'anni per un paio di mesi, ma capisco che è impossibile e sopratutto non avrei idee chiare come oggi.

A trent'anni lottavo con 3 figli piccoli e una macchina della maglieria appena arrivata senza sapere che lei sarebbe stata la mia salvezza.

E si ho poche energie mi devo fermare spesso mettermi seduta, il tempo non aiuta i reumatismi e risento tanto degli sbalzi termici ma ho le idee chiare anzi chiarissime.

Laggù nel semiinterrato dove la vita mi ha messo in mano un garage pieno di oggetti bagnati e sporchi di scarico del lavandino della cucina, dopo lo scoppio del tubo che va in fogna, le cose vanno meglio molto meglio, meno il mio fisico che accusa fortemente la stanchezza.

Sto benedicendo l'imprevisto costato molto denaro e tanta fatica perchè era quello di cui avevo bisogno, sistemare gli attrezzi obbistici di mio marito, rifare la stanza, rompere, buttare, cementare, rifare, sollevare pesi, infiniti piegamenti sulle ginocchia che fanno tanto male mentre le caviglie per il caldo afoso si gonfiano ma tu vedi l'obbiettivo e non stai a piangerti addosso!


L'obbiettivo e' rimettere il semiinterrato in condizioni vivibili dopo l'abbandono di anni, riportare tutte le macchine in una stessa stanza per poter fare video con calma e con una buona illuminazione. Un caos infernale per qualche mese con temperature incostanti che ti impediscono di muoverti come vuoi ma non cedi.

Erano anni anzi vari decenni che così presa a curare la vita degli altri non mi prendevo cura della mia ora so cosa voglio per l'ultimo tratto e la maglieria sempre al primo posto.

Quando sto per cedere alla stanchezza e volentieri piangerei sulla poltrona per dolori vari muscolari sparsi ovunque vado a creare un nuovo modello.

Progetti tanti nella mia mente, ma niente e' possibile se prima non metto a posto ci vorrà fino ad ottobre probabilmente alternando lavoro e sudore ai doveri familiari, ma non mollo perchè lo vedo tutto il mio tempo futuro al cielo piacendo e permettendo che non conta il mio volere ma sto imparando a dire e pensare "io voglio". Ho sempre detto io vorrei ora ho cambiato la logica in un tempo in cui non conta niente quello che si vuole io sottolineo per darmi forza.

La gonna a ruota come fare i conteggi e come metterla in macchina e' pronta ma volevo anche mostrare come riprendere le maglie se volessimo usarla come bordo e nonostante la stanchezza tu crei un altro modello perche' sai che le parole senza le immagini contano poco e' come con i lavori nel garage se non liberi e ricrei nuovi spazi non vai avanti e sempre costa sudore e fatica ma la poltrona può attendere arrivo fra una ventina di anni per il momento si lotta in primis per me poi di riflesso per chi ama la maglia a macchina e si va avanti che per mia fortuna le mani non hanno la paura degli occhi e il dolore si può dominare quando hai un progetto enorme di libertà creativa nella mente.



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