Paura di vivere? 
la domanda me la sono posta dopo che un'amica me l'aveva fatta indirettamente.... ma fatemi il piacere paura di vivere cosa come?

Per aver paura dovrei non credere in me, non credere che la mia vita sia importante, dovrei credere che ho vissuto schiava della vita di altri, io e lo so solo ora e' vero ho accettato infiniti compromessi mi sono camaleonticamente adeguata alle esigenze del momento ma il mio filo diretto con me stessa non l'ho mai perso, e ho vissuto sicuramente al meglio la mia strada, dice mia figlia che il mio dono e' stato avere un'energia fuori dal comune che io ho messo adisposizione in piccola parte per me e in toto per gli altri e' vero ma non sono certa insicura su chi sono e quanto valgo, mio marito mi rimproverava spesso di sminuirmi di scendere al livello di chi aveva campi visivi piu' ristretti di me sulla vita e di scendere ad un livello piu' basso, io non mi sono mai sentita cosi' io sono io , non ostento cio' che so ne' quella che sono, vivo e basta ecco perche' non ho paura del vivere, di pensare che cambiero' quando potro' i mobili del soggiorno o faro' di nuovo altri lavori che servono tornando a sedello e cazzuola io vivo come sono da sempre, so ricamare piccoli ceselli della vita alle volte mi riescono altri no ma sopratutto so di sapermela cavare perche' il mio motto e' ..non c'e' problema...e se ce si risolve tutti i problemi hanno una risoluzione basta crederci e non aver paura di pagare un prezzo, non esisto perche ero madre o moglie o figlia io esisto perche' mi e' dato il gran dono della vita, il contenitore' tornera' cenere ma lo spirito si elevera' e io voglio che sia uno spirito che ha vissuto ogni battaglia perche' io ho l'eternita' da vivere e voglio viverla bene sotto ogni forma!


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Buongiorno 
mondo e' stato il primo pensiero aperti gli occhi, il letto era caldo ci sarei rimasta volentieri poi pero' mi sono ricordata del detto ...chi dorme non prende pesci... e mi sono alzata meglio non crogiolarsi nel letto per quello ci saranno tempi ancora da venire, ho voglia di fare perche' nel fare mi rigenero, la copertina e' a buon punto ma questa mattina c'e' bisogno della mia macchina per ritrovare un po' di serenita', oggi pausa dalla burocrazia, oggi ritempro lo spirito, e' straordinario come si diventa brava a proteggersi, e' come se una parte di me fosse scesa in difesa della parte piu' fragile, sto facendo la madre a me stessa, so perfettamente di camminare su un filo teso su un burrone in cui rischio di scivolare in ogni istante, allora vai di difesa, e la macchina e' la mia armatura e' l'amore che mi salvera' perche' io e lei e una rocca di filo o qualche rocca di filo e la mia creativita' fanno miracoli sul mio spirito, e allora difendiamoci come possiamo, ho lottato per una vita ora voglio e non dico vorrei vivere il mio tempo, certo e' vero lo immaginavo diverso, immaginavo due braccia sempre pronte ad accogliermi, non c'erano e non ci sono piu' e allora mi abbraccio da sola ma non mi sento sola non finche' amero' cio' che mi circonda e quello che sono, devo solo proteggermi un po', e mi rifuggio nel mio mondo dove non c'e' sconfitta, dolore o preoccupazioni, un mondo che non mi tradisce mai che mi sfida a migliorarmi, se pensi alla tua strada futura due cose non sopporti la limitazione alla mia libertà e rinunciare alla mia voglia di fare e creare, sono il mio motore vitale...vado a metterlo in moto!



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Umani 
esseri strani completamente incomprensibili e' quello che sto notando, io avevo e ho sempre avuto una certa predisposizione all'osservazione degli umani che camminano intorno a me, poi 4 figli e una casa e un lavoro hanno allentato l'osservazione ma ieri due ore per cercare un parcheggio intorno al policlinico, 20 minuti per raggiungerlo ma trovare un parcheggio anche a 3 km e' stata un impresa che e' finita con la convinzione del figlio maschio che si potevo anche andare da sola a ritirare la cartella clinica (!!!!!)ma questo mi ha riportato al mio passatempo preferito osservare la gente, Dio santo che desolazione, spalle basse ad ogni eta' visi cupi ( tranne una signora portatile in mano che aveva trovato parcheggio e sorrideva come dopo una bella vincita al lotto), tutti al telefonino, per la maggior parte molto arrabbiati, ne' giovani ne' adulti sereni solo visi tirati alterati, vestiti tutti piu' o meno allo stesso modo tutti di corsa, tutte formiche al dovere, mentre rientravo nel padiglione dove poco tempo fa qualcuno mi aveva detto che la mia vita innegabilmente era cambiata ho pensato che non sono i macigni della vita a schiantarti ma il modo in cui li porti e decisamente ci hanno imprigionati in pensieri deprimenti perche' la gente anche se dici buongiorno ti risponde male o non risponde eh si ci hanno tolto l'umanita' tutti soli tutti in guerra nella nostra vita.... e allora per non guardare e non sentire il dolore ho pensato al mio bordo all'uncinetto alla variante, 10 euro e 33 ... la fattura signora ... tra un mese e' pronta la cartella il reparto deve chiudere la pratica...come fate presto voi un mese per chiudere la pratica a me non bastera' una vita, ma si ci faccio un falso punto peruviano intorno alla copertina..risalgo in macchina ringraziando Dio che so apprezzare i doni della vita, anche con la morte nel cuore, mentre la gente scivola via ritorno alla mia casa, alle cose che amo e nonostante la perdita mi sento piu' ricca di tanti.!


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La mente umana 
e l'istinto di sopravvivenza fanno miracoli da soli, si giunge al punto che il tuo fisico da' l'ordine imperioso alla mente di cominciare a cancellare dati che la stanno portando allo sfinimento, non potendo permettersi il lusso di andar via dal solito quotidiano per qualche tempo, il fisico con segnali inequivocabili,ordina davvero alla mente di cominciare a non ascoltare piu' dei discorsi standard degli ultimi tempi e ieri e' stato un giorno in cui o la mente ubbidiva o il fisico sono sicura sarebbe scivolato verso una qualsiasi malattia pur d'ingannare la mente che continua a farsi domande, e io non conosco altri modi per far star bene la mente che scappare nel mio mondo creativo e così invece di affrontare l'ottavo padiglione del policlinico ho smacchinato una calda copertina per la figlia di un'amica in arrivo a giorni, ho ripreso in mano l'uncinetto, ho passato qualche ora a contare maglie a studiare un disegno per la copertina, e non cancellando il dolore l'ho reso sopportabile e non mi sono fatta le solite domande strappa cuore-mente, qualcuno mi ha detto che io sono sposata con le macchine e che quelle non mi abbandoneranno mai, sara' uno sposo che morira' con me, mi ha rinfrancato molto questa frase, perche' e' vero, ma non sono sposata con le macchine sono sposata con la mia creativita' con la gioia che mi procura creare da una rocca un capo finito, e' riuscire a liberare me stessa quella vera e alla fine e' consolante, oggi vado a prendere il toro per le corna vado all'ottavo padiglione ma pomeriggio ho una copertina da finire e questo mi consola e mi aiuta a superare la difficolta'!



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Ottavo padiglione 
Il policlinico a Roma e' un piccola citta' nella citta' ci vuole una mappa per girarlo e anche recuperare una cartella clinica richiede una serie infinita di telefonate per capire a chi devi fare la richiesta, ora so dove e' e in teoria dovrei andare questa mattina a fare la richiesta, per averla fra circa un mese, in pratica io il padiglione otto e' come un mostro da affrontare e se vieni dal dolore dei figli il sabato e la domenica tu sei vuota dentro solo il cuore che ulula d'impotenza e ci vogliono forze enormi per rientrare dove tu per 16 anni sei stata quasi di casa, ogni sedia, ogni scalino ogni finestra ti ricorda dolore, perche' solo chi vive il calvario del male sa che significa rientrare dove hai combattuto e perso una grande guerra, non so se ne ho le forze, mi sono alzata sfinita, perche' il tuo dolore fa male ma non poter consolare quello dei figli e' peggio ed e' inutile ripetersi tante belle parole d'incoraggiamento la realta' non cambia e qui devo prendere su il coraggio e andare, la cartella mi serve per l'assicurazione che sai gia' che si appiglieranno a tutto pur di non pagare il premio, ma una alla volta ora il caffe' poi ci si veste e poi si decide se andare oggi o domani riavro' mai un giorno di normalita' senza un dolore che ti mangia l'anima?



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