Il potere di una passione lo comprendi appieno quando comprare dei filati nuovi ti procura una gioia estrema come un'altra cosa non sa darti, per me è così da sempre.
La gioia non riguarda il possesso del filato ma la strada che farai con quelle rocche, con loro condividerai pensieri e lavoro e sudore, non sempre la storia va come vorresti ma ottieni sempre il risultato che prima era un filo avvolto su un cono di cartone o di plastica, poi si trasforma in oggetto a fine giornata.
Ti fa sentire bene ma proprio bene mentre vieni inondata a volte devastata dalle brutte notizie il solo pensare a come trasformare un filato.
Io ho 68 primavere che mi accompagnano, ne ho viste tante e sentite tante di cose brutte, ma mai come ora mi rendo conto del valore devastante delle brutte notizie e allora diventa estremamente importante per me costruire qualcosa di valido non sempre bello ma ai miei occhi ha un grande valore terapeutico.
Ieri discutevo con la polvere in casa, pensavo che posso perderci ore ma tanto lei si posa lo stesso anche mentre spolvero e ho deciso che tanto vale spolverare, pulire, riordinare ma senza che sia lei a comandare perchè io ho altro da fare.
Il tempo lineare vola a questa età, pensi che per gioco forza il tempo si risucchierà parti di te fino a risucchiare tutto quindi corro a fare.
A me non interessa se piace quello che metto in rete, quella e' la mia storia e' una parte di me che condivido perche' l'arte che nasce dalle mie mani non muoia, abbia un posto preciso e magari spinga qualcuno a fare per sentirsi bene.
Ieri mia figlia piccola diceva che sono una gran donna, no solo una caparbia che ama la vita, non sono grande solo che mi rifiuto di arrendermi al pensiero che la vita non sia la ricchezza più grande che alla pari riceviamo in un giorno nel tempo lineare e che possiamo anche decidere come gestirlo.
Io con un filo in mano vado ad iniziare, porto uno zaino sulle spalle dove i giorni buoni si contano sulle punte delle dita se gli do' il valore che gli altri vogliono dare alla vita, per me ogni giorno è buono finche' il mio respiro apre i miei polmoni e tutto puo' succedere e non solo il brutto ma anche il bello per me.
Riprendiamoci il valore della vita mi sono detta, quello ognuno lo gestisce come vuole e ognuno porta i suoi pesi ma se troviamo qualcosa che supera ogni bruttura, ogni paura, ogni costrizione si torna liberi come la gazzella che corre nella savana o il gatto di casa che pigramente si sdraia al sole.
Vado a fare i doveri ma senza che siano loro a decidere per giocare poi con un filo e cancellare ogni brutto pensiero.
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Sono cresciuta con la frase "si raccoglie quello che si semina", un detto normale in una società contadina dove vivevo.
Difficile raccontare alle mie nipoti nate con il cellulare in mano che io alla loro età trovavo fantastico salire sul carro trainato dai buoi di mio zio quando passava davanti a casa e farmi un giretto seduta sui cumuli di fieno, con quell'odore forte ma buono di erba appena tagliata o facendomi spazio fra una zappa e qualche balla di semi o cesti di verdura a seconda delle stagioni.
Ti rendi conto quando il pensiero va nel tempo a spasso che tu hai avuto la fortuna di conoscere società diverse e non vedevi nemmeno la fatica o altro di chi ti circondava, era tutto nella norma.
Regole ferree perchè tu eri femmina e poche cose ti erano concesse, nel nome di proteggiamo la virtù o non ti sposa nessuno.
Un pensiero nato ieri, quello della protezione della virtù come si chiamava allora, quando mi sono chiesta mentre creavo con l'uncinetto come sarebbe stata la mia vita con il mio carattere e il tutto e' permesso di oggi.
Non sono riuscita ad immaginarlo, perchè ognuno è figlio del suo tempo dove tutto sembra normale ma ho anche pensato che eri affogata d'amore, amore e dure regole ma amore di base come un liquido amniotico che l'amore se ne frega del grado di cultura e di tecnologia.
Amore e' tuo zio stanco dal lavoro nei campi che ti porge una mano per farti salire sul carro e finisce a pane e prosciutto con risate con i tuoi cugini con cui corri a giocare sull'aia mentre nonna ti urla dietro di non spaventare le anatre che quelle bianche e grosse ti staccano la carne dalle gambe se ti prendono.
Ricordi liberi in un giorno strano di calore di fine ottobre, umidità e pioggia, non era meglio prima, vedevi tutto sotto l'ala di protezione della tua età che ti faceva sembrare tutto magico.
Chissà se avessi avuto la vita di una mia coetanea di oggi se sarebbe uscito fuori il mio desiderio costante di dare vita ad un filo e creare qualcosa che la mattina non esisteva.
I ricordi li lasci andare, non era facile allora e non lo è nemmeno oggi, forse molto più difficile sotto molti punti perchè mentre il tempo scorreva il cambiamento è stato enorme e credo che si sia iniziato a seminare semi che non sono buoni e che di frutti ne hanno dati pochi.
Invece del seme del vogliamoci bene e aiutiamoci a vicenda per renderci la vita più semplice e piacevole abbiamo seminato semi che per carità ci hanno dato comodità incredibili per una me bambina che aveva 10 anni quando ha incontrato il televisore o 18 quando ha visto in casa un telefono fisso ma ci hanno tolto il piacere di esistere come umani fra altri umani anche se ci dicono che siamo ora tutti connessi, in apparenza e' vero, in pratica ognuno è solo davanti al mondo.
Strani pensieri, l'uncinetto fa di questi scherzi se non devi controllare continuamente lo schema e il lavoro ma ripeti meccanicamente gli stessi giri e lo schema lo segui con la coda dell'occhio mentre senti quelli in tv che raccontano la morte come fosse un video gioco, in qualche modo ti devi salvare, cambi canale, poi spegni la tv e lasci che il pensiero personale si animi e ti faccia pensare che qualunque cosa succeda tu una cosa l'hai seminata e coltivata con sudore: l'amore e il rispetto per l'altro che sia un marito, un genitore, un figlio, il vicino di casa o un'estraneo che ti chiede un'informazione.
Il mondo diceva il giornalista balla sull'apocalisse e si chiedeva pure perchè, semplice la risposta se semini egoismo e rifiuti l'amore che costa sacrifici e fatica in ogni azione che fai, raccogli quello che hai seminato e sporchi anche chi ha seminato diversamente da te perchè se sbagli semi rovini tutta la produzione del campo.
Il filo scorre fra le mani e tu ringrazi il cielo di esserne ancora capace e di tenere il timone dritto della tua barca che lo sai che naviga in acque cupe e nere ma se ti fidi di quello che hai seminato istante dopo istante qualunque cosa succeda l'acqua cupa resta nel suo spazio e tu continui a navigare e a non smettere di seminare amore, forse non ti è più richiesto il sacrificio della fatica di badare a tante persone che ora mai o non ci sono più o sanno badare a se stessi ma tu continui ad amare e preghi il cielo che vegli su tutti ma proprio tutti nessuno escluso che da soli non si cambia o si migliora niente ci vuole l'insieme e prima o poi ci si risveglierà e si semineranno semi vivi e vitali, con pazienza attendo il risveglio.
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Mai vissuto un tempo tanto incerto e pericoloso, ma ho capito tante cose di come si arriva sul ciglio del precipizio ed invece di tirarti prontamente indietro, inizi a farti attirare dal buco nero e guardi giù come se l'esperienza fosse intrigante.
Sveglia mondo che stiamo ballando sull'orlo del precipizio, a me i pericoli non hanno mai attratto a me per vivere bene servono emozioni positive.
Per qualcuno serve adrenalina, per altri il tempo di costruire rivelandosi parti di se stessi in un viaggio alla scoperta di cosa la vita ti dona.
Lo ammetto subisco il fascino perverso del male di riflesso, ogni volta che progetto qualcosa mi viene da pensare che me la sfascino in poco tempo e non inizio.
Non essendo più nella prigione dei doveri e posso notare ogni azione dell'umanità con attenzione e tempo, stavo pensando che sono finita in quella gigantesca paura mondiale di chi da un momento all'altro si aspetta il peggio e non va bene per niente.
Non regalo nemmeno un attimo ai signori del male perche' quando uccidi con qualsiasi ragione che sembra giusta alla fine non farai altro che sfamare il male che non porta altro che morte e distruzione e finche' non arriva a casa mia ho deciso che non mi farò mangiare e nemmeno sgranocchiare le vecchie ossa perchè la vita mia è mia finchè non mi chiameranno per dire stop o un pazzo non mi taglierà la testa in nome del male ma fino ad allora io sono viva e voglio vivere.
Buon giorno, mi sono lacerata l'anima nel ricordo della prima vita che la morte ha fermato, io non voglio fermarmi ad attendere ma muovermi per godermi quello che il mio fare porta in dono e così mi sono svegliata forte e potente ( dolori a parte) per dare il via ad un progetto magari lungo che mi tiri fuori dall'angoscia del male che ci circonda e ovvio a fin di bene.
Ho bisogno di una svirgolata positiva che il male tutti sono buoni a farlo, è il bene che e' impegnativo ma qualcuno deve anche gridarlo da che parte sta e con i fatti non con le parole che quelle si perdono nel vento.
Lo specchio dice che sono avanti negli anni, l'anima l'ho vista sorridere in contemporanea, lei sa quanto potere ha e come riesce a farmi sollevare la testa semplicemente perchè siamo in un viaggio che non sai se te ne e' concesso un altro.
Io amo vivere quando sono in ginocchio e quando cammino dritta perchè la differenza la fa come viaggio con quali obbiettivi, il mio è uscire con dignità e orgoglio e tornare a casa serena in qualunque momento succeda perchè mi sono fatta un'idea mia , si muore se non ci metti amore in quello che vivi, il resto fuffa.
Vado che il mondo è confuso ma io ho le idee chiare, basta sciarpe si torna a video per donare un po' d'amore al mondo!
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Andavano tanto di moda le applicazioni in pizzo o altri materiali nell'abbigliamento, maglieria compresa.
Qualcuno ne ho fatto ma costavano tanto se le volevi belle e di ottima fattura, un impegno applicarle non da poco a non far vedere i punti di cucitura, la solita maniaca del lavoro pulito anche allora.
Non so come sia scattata l'idea, lo scopo quello annuale, dare una mano a figlio e nuora, che e' dedita ad altri manufatti artigianali, a fare il mercatino di Natale al loro paese, quello del presepe di San Francesco.
Non posso aiutarli molto ma qualcosa posso fare, io lavoro, ci metto le spese vive, a loro se riescono a venderli il guadagno, il mio modo per dire vi voglio bene.
Io tutto quello che faccio ha un unico scopo quello di dire ti voglio bene, semino amore.
Non puoi dare un giusto valore alle cose che crei perchè nessuno riesce più a capire la qualità di un ottimo filato, almeno finche' non lo indossa, da quello scadente.
Un oggetto che ne esiste uno solo fatto in quel modo, con filati ottimi, merinos e pura lana, che puoi lavare a mano che dura anni, oggi non è molto apprezzato, si preferisce come per tutto l'usa e getta.
Io vengo da un tempo in cui le cose avevano un valore, si curavano per farle conservare a lungo, ma oggi si bruciano dopo una stagione, tanto di più non reggono lo stesso ma io insisto, per me voglio solo cose naturali sulla pelle che mi facciano sentire bene indossandole.
Ci ho provato a comprare oggetti buoni, ma alla fine sono tutti uguali uno all'altro e a me che posso piace essere diversa e così sono tornata a creare per me e intanto fra un capo e l'altro aiuto i figli che mi piace pensare che qualcuno si scalda collo e spalle con qualcosa che ho creato con amore.
Una decina non di più di sciarpe ma che mi mettono l'anima serena, in un tempo in cui la vita sembra inutile agli occhi dei grandi, io continuo a pensare che le carezze a chi ti sta accanto le puoi fare in mille modi, anche regalando una sciarpa.
La prima e' un dono ad un'amica cara che sembra abbia ricevuto un pezzo di cielo, ma a 85 anni non ti aspetti qualcosa che sa di creato per te.
Non mollo continuo a creare e a mostrare spiegando , e' il mio contributo al mondo, non mi arrendo alla violenza del male. Un sorriso ne vado a creare un'altra!
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Quando tornerà un po' di aria con ossigeno e l'afa si mitigherà voglio iniziare a fare come sognavo da una vita, quello che mi diverte e non abbia un fine ma semplicemente una gioia farlo e condividerlo.
Ho vestito il manichino, con un mio modello creato per me tempo fa, una sciocchezza farlo se sorvolo sull'uncinetto e ti dici che puoi condivederne come fare che non sempre la macchina permette a chi supera i 120 cm di circonferenza di vestirsi come vuole perchè ho deciso di spiegarlo e con tutte le varianti del caso a chi non ama il traforato.
Questo mi piace molto di questa estate nelle ore peggiori giocare con quello che ti solleva lo spirito, è un buon esercizio da replicare anche in inverno.
Piano piano mi riprendo il piacere di esistere e condividere vorrei solo 10 gradi in meno che la vecchia signora non ha più 20 da 48!
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