Prendiamo in mano tante volte, un gomitolo o una matassa, e nel mio caso una rocca di lana ma difficilmente ci chiediamo come e' possibile che dal vello di un animale lungo pochi centimetri si abbia un filo cosi' lungo?

Vorrei tanto sapere a chi venne l'idea di FILARE la lana, una cosa e' certa gia' gia' gli antichi egizi raffiguravano l'arte della filatura, ROCCA E FUSO sono gli strumenti più antichi che si conoscono per questa arte.

La rocca nella sua forma più semplice e' un bastone o una canna spaccato in due ad una estremità lungo quattro o cinque palmi su cui viene avvolta la materia grezza da filare che puo' essere non solo lana ma anche canapa o lino, formando così la conocchia o pennacchio.

 

 

IL fuso e' un cavicchio di legno con un intaccatura nella parte superiore appuntita per trattenere il filo;  dall'altra parte ha un peso di forma variabile che gli permette di mantenere una posizione verticale.

La filatrice preparata la rocca, tira una piccola quantita' di materia da filare, l'arrotola con le dita e la fissa' all'estremità superiore del fuso. Poi imprime un rapido movimento rotatorio e quindi lo lascia pendere alimentandolo con altre fibre mentre gira.

Il fuso girando, si abbassa a piombo e intanto si forma una certa lunghezza di filo; fatto cio' la donna avvolge il filo ottenuto nel mezzo del fuso e lo fissa perchè non si svolga nel movimento successivo. la prima agugliata e' così terminata e si ricomincia.

 

 

 

La vera rivoluzione della filatura inizia con l'invenzione dell'aspo (ruota) , ma per avere un sistema di filatura meccanica si dovrà aspettare il XVIII secolo, perfezionato poi nel secolo successivo.

 

La tessitura

Ovvero l'arte di intrecciare fra loro fili ricavate da fibre con lo scopo di confezionare tessuti.  Un arte che non ha avuto distinzione per razze per religioni o per civilta'; anche la popolazione più semibarbara ha trovato il modo di tessere fibre.

L'operazione di tessitura si esegue su uno speciale mecanismo:  IL TELAIO  che, nel tipo più primitvo veniva azionato a mano ed ancor oggi viene usato artigianalmente nei paesi poco sviluppati.

 

 

Il tipo d'intreccio più adatto e' costituito da una serie di fili paralleli, detti ordito; tra cui passa ripetutamente, da un lato all'altro un filo, costituente la trama. Durante la lavorazione, una parte dei fili dell'ordito viene alzata o abbassata per mezzo di  appositi organi meccanici detti LICCI,  in modo da lasciare lo spazio necessario per il passaggio del filo della trama.

Successivamente i fili dell'ordito vengono spostati in senso contrario al movimento precedente,cioe' vengono abbassati e alzati in modo da permettere un nuovo passaggio del filo, ripetendo questa operazione si viene a creare un intreccio moltosolido e fitto: il tessuto.

Fino alla meta' del XIX secolo il telaio era solo manuale, poi venne applicata l'energia a vapore grazie all'impegno di alcuni tecnici come Ponson, Verzier, il kay. 

 

telaio del 1700

 

Il primo telaio meccanico lo si deve al Lionnese Carll jacquard, simili a quelli adoperati ancora oggi, che differiscono tra loro per le fibre lavorate, per i tessuti a seconda se destinati a coperte, tovaglie, vestiti etc.

Ma fu soltanto grazie all'italiano Bonelli che si ebbe la semplificazione e l'elettrificazione del telaio.

LE CREAZIONI-OR e il telaio

 Il desiderio e' venuto all'improvviso, voglia di tessere, mah mi sono detta, facciamo un giro nel web alla ricerca di informazioni, lavori tanti ma come si usa, dove si compra poche, poi la fortuna di acquistare un libro sui fili di carta e che ti trovo ?   Come costruire un piccolo telaio,basico ma sembrava piu' che sufficente per la mia  sete di sperimentare.......Laughing

Il mio solito pigmalione senza il quale le creazioni -or sarebbero ben poca cosa (mio marito) si mette 

all'opera e nasce il mio piccolo telaio...

 

 

Basico ma .....in grado di aiutarmi a creare Penelope la mia prima borsetta a telaio....