Or non si smentisce mai! 
Volevo fare un coprispalle e ho fatto una sciarpa, non c'e' niente da fare l'idea viene in corsa !!!!

Ma veramente e' stato cosi' lungo e complicato forcella e telaietti che non me la sono sentita di ripetere per due volte....come al solito due cose uguali non mi vengono mai!!!!!


Ps l'apetta dietro alla foto l'ho chiamata l'ape or ;)



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Qualcosa di cui parlare.... 
Lasciamo perdere i disordini creativi delle case che io con 4 figli potrei scrivere un libro......sareste cosi' gentili care amiche di recarvi su Hobby Donna tra i progetti c'e' qualcosa che bisogno della vostra consulenza cercate "Foulard di Primavera" ci sono le spiegazioni........... indovinate di chi e'?

Piccola anticipazione


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Buona Pasqua 
Questa idea e' copiata anche le Crazioni Or ogni tanto vengono colpite da qualcosa di particolare e' il regalino che ho fatto alla mia vicina di casa che porta sempre un sorriso nella mia giornata un sasso ferma porta.... come dice la mia vicina ho fatto un vestito anche al sasso ......lo condivido con tutti per augurare Buona Pasqua!

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AMORE 
Ci inchiniamo dinanzi all’enigma indecifrabile della morte che però è anche occasione preziosa per capire quale sia il valore e il senso vero della vita. La morte ci fa toccare con mano che tutto in un attimo può cessare – sogni progetti, speranze. Tutto finisce; solo resta l’amore. Resta solo Dio che è Amore. In quest’ora di dolore e di smarrimento profondo, è la Parola di Dio a sostenere la nostra fede, a confortarci e ad assicurarci che nulla può vincere la forza dell'amore. Nulla può contro l'amore, questo grido del cuore che regge l'urto dello spazio e delle distruzioni, perché noi non siamo fatti per la morte, siamo fatti per la vita. Gesù stesso ha detto: "Sono venuto perchè abbiano la vita, e l'abbiano in sovrabbondanza". A Gesù che ha pianto davanti alla morte di Lazzaro, suo amico, rivolgiamo la richiesta accorata di aumentare la nostra fede. Ci aiuti a trasformare questa morte in un atto di fede, di speranza e di amore, amore che si fa condivisione e fraternita'.



Un breve passo tratto dall'omelia del cardinal Bertone

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Le pizze pasquali Umbre 
Quando hai 6/8 anni se vivevi in Umbria la settimana di Pasqua era magia, il mercoledi' Santo capivi perche' non si mangiavano uova di gallina da un mese perche' la mia mamma e e mia nonna le usavano per le pizze pasquali al formaggio, 100 uova un gran cesto di uova entrava in casa e tu bambina seguivi il gran da fare che scoppiava all'improvviso, casa si riempiva di odori diversi formaggio, olio portato dalla cantina, il grande barattolo bianco dello strutto chiuso con carta oleata e spago, papa' e nonno mandati al mulino a prendere la farina, un grosso piatto con uno strano pane secco dentro (il lievito madre ottenuto dall'essicazione del lievito del pane la settimana precedente) e tu curiosa vedevi tua nonna piccola piccola esile esile (lo pensavo allora perche' una che aveva visto 2 guerre e 9 figli tanto esile non lo era) salire sullo sgabello aprire la vecchia madia e iniziare ad impastare una faticata immane perche' il segreto e' quanto "le maneggi" per meglio dire quanto arieggi la pasta, olio verde e forte che non mi piaceva veniva messo sulle mani di nonna che non smetteva di impastare poi arrivavno "i soletti" i contenitori in alluminio a forma circolare piu' stretti sotto e piu' larghi sopra, lo strutto veniva passato tutt'intorno poi con attenzione si riempivano a 3/4.
Noi piccoli venivamo mandati in pollaio a cercare piume della coda o delle ali del gallo le lavavamo e poi avevamo il compito piu' ingrato passare il rosso dell'uovo sopra le pizze, gia' perche se non venivano bene le pizze la colpa la si dava al rosso d'uovo messo male!

Lievitavano nella madia sotto le vecchie coperte di casa, camino acceso ore tutti insieme ad aspettare la lievitazione a raccontare storie per tenerci svegli poi nonna controllava l'ultima volta stimava l'ora per accendere il forno e si andava a letto

La mattina del giovedi' ci svegliava l'odore del forno con le legna che bruciavano, una corsa ad alzarsi perche' a noi piccoli toccava il trasporto pizze a passo d'uomo anzi no a passo di lumaca dalla madia al forno e poi mamma infilava le pizze nel grande forno si faceva il segno della croce e chiudeva lo sportello e noi tutti seduti accanto al forno ad aspettare.....aspettavamo il biccudello (una piccola pizza d'assaggio) di solito messa nel contenitore dei pelati e poi l'aria si rempiva di un profumo meraviglioso, la mamma si chiamava con le vicine per sapere come venivano anche le loro di pizze e tu pensavi che era la magia della Pasqua e poi uscivano dorate bellissime, mamma ci consegnava il biccudelloe noi piccoli lo mangiavamo bollente, le pizze venivano messea freddare in cantina in un posto apposito e il venerdi Santo se ne portava una con le uova a benedire, mamma non c'e' piu' e nemmeno nonna ma io ci riprovo , mancano tutti gli ingrdienti naturali del tempo ma l'amore con cui le faccio e' lo stesso speriamo bene, l'unica cosa che e' rimasta e' la ricetta di mamma per 100 uova e 10 kg di farina io l'ho trasformata per 20 uova domani ci provo speriamo che mamma e nonna mi diano una mano ;)

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