Fanno parte della vita delle donne come lo smalto o il rossetto, c'e' anche chi si vanta di non averli usati mai, ma e' innegabile fanno parte prima o poi della nostra vita, ci chiediamo mai usandoli che storia hanno?Surprised

L'ago, l'origine si perde nella notte dei tempi, penso che come l'uomo abbia avuto il bisogno di coprirsi si e' dovuto ingegnare, due pelli unite coprono meglio di una sola (le creazioni or avrebbero ragionato così.....), e primitivi istintivi ma non certo sciocchi iniziarono ad usare ciò che madre natura offriva, spine aguzze, lische di pesce.

L'ago nell'età della pietra era un punteruolo d'osso, più o meno curvo forato prima al centro poi ad una estremita'.

 

Con l'eta' del bronzo cominciarono ad apparire aghi di bronzo con cruna tonda ed ovale, insieme alle prime fibbie e dei primi bottoni doppi di osso di renna.

Nella sua forma attuale l'ago fu introdotto dagli arabi in Europa verso ill 1300, ma si diffuse solamente dal rinascimento in poi, Il più importante centro di produzione fu Norimberga ed infatti, gia' nel 1550 i fabbricanti di aghi di Norimberga costitutivano una speciale corporazione.

Dalla Germania e dalla Spagna il monopolio passò poi all'Inghilterra e all'America.

 

Gli aghi per le creazioni Or sono basilari, aghi da lana con o senza punta,  per pelli, aghi finissimi per perline, aghi per cucire aghi a doppia cruna, ma tutti hanno in comune una qualita' SI PERDONO o meglio le creazioni li perdono molto facilmente sopratutto il mitico ago a doppia cruna.......  L'ago da lana, quando vogliamo fare cuciture o attaccare bordi e' colli o ricamare a punto maglia o croce e' bene usarne uno con la punta arrotondata, ce ne sono di varie misure....

 

 

Per ricamare a punto lanciato o comunque con l'uso del cencio della nonna io preferisco aghi da lana ma con punta, l'ago da lana differisce dal comune agho da cucito per la cruna piu' grossa atta a far passare filati più spessi.

 

L'ago a doppia cruna gioa e cruccio delle creazioni or, serve a portare manualmente le maglie dala frontura posteriore a quella anteriore, la cosa piu' facile da perdere, e siccome dopo l'euro anche questo ha avuto il suo raddoppio di costo e' meglio starci attenta... 

 

IL DITALE

 

nella sua forma originaria, cioe' apero in alto, da infilarsi come un  grosso anello, fu noto agli Egiziani. Greci e ai Romani: Durante il rinascimento, ornato di emblemi, viticci, motivi floreali, spesso realizzato in metalli preziosi assunse l'importanza di un vero e proprio gioiello.

Nel secolo XVII, Milano ed in Francia, Blois furono i due centri specializzati per la produzione.

Nel  secolo XVIII si ha notizia che un certo Giovanni Lotting, recatosi a Londra dette via all'industria e al commercio dei ditali, ricavandone grande ricchezza.

 

Le creazioni or, se fossero vissute all'epoca di Lotting, non lo avrebbero aiutato a far fortuna, non amo il ditale, nemmeno quando cucio a mano, pelle o materiali rigidi, ho un dito con svariate cicatrici da ago ma il ditale non e' nel  mio uso anche se me ne hanno regalati alcuni in ceramica, ops si sono rotti senza che riuscissi ad infilarlo...

 

 

 

Il ferro da stiro

Il piu' antico e più semplice ferro da stiro veniva riscaldato sui carboni accesi o su fiamma e si adoperava alternandolo con un altro simile,Il ferro a carbone, provvisto di un coperchio rialzabile, si riempiva di carbonella accesa: la mole, l'irregolarità del calore, le particelle che potevano sfuggire, ne rendevano l'uso piuttosto scomodo e faticoso.

L'uso del ferro elettrico fu la rivoluzione delle massaie ma quello a vapore decisamente ha migliorato la nostra vita, oggi l'acuisto di un ferro a caldaia e' di uso comune e pensare che i primi ferri a vapore di fine ottocento inizio novecento erano così..........