Il silenzio del costruttore 
Pensavo a chi racconta e a chi fa, lo dicevo sempre a mio marito, nessuno vede chi veramente lavora, non se lo ricordano proprio perchè non racconti storie in giro per corridoi ma sei chino sul tuo lavoro a vederlo nascere nella speranza che poi si noti il grande impegno...di solito nemmeno 40 anni fa pagava questa strategia.

Il mondo diceva mia nonna è di chi sa vendersi senza fare niente, quindi e' una storia vecchia dell'uomo ma senza i costruttori il mondo sarebbe finito da un bel pò.

I costruttori, quei tizi che mettono al primo posto il dovere che sentono di dover dare al mondo coscienti che il loro apporto è importante in ogni campo, di solito i molti non sanno nemmeno che esistono ma ci sono e sono tanti per nostra fortuna.

Si lavora per vivere o si lavora per rendere la vita nel mondo migliore, sono missioni e mosse da passione.

La vita secondo me e' un' opportunità immensa, siamo fragili, soggetti alle intemperie basta una spinta, una caduta e sei fuori dai giochi, ci si ammala facilmente, si lotta con gli stati d'animo, emozioni, fatica, sudore e uno si dovrebbe chiedere che cavolo di forma e' la vita...semplicemente un'opportunità che forse comprenderemo solo quando torniamo a casa a danzare nell'energia dell'universo o ci spegneremo e basta, a seconda delle visioni del dopo.

Amo costruire, schivamente non cerchi l'appalauso se non il tuo, ma viene anche il tempo che la formica si incavoli con la cicala che canta, salta, fa finta di voler fare e quando arriva il freddo inverno e lei cerca riparo e cibo dopo aver preso in giro la formica durante il bel tempo la formica chiude la porta e al sicuro nel suo nido vive senza sentirsi in colpa, tutto quello che ha se l'è duramente guadagnato.

Ecco il mio ultimo pensiero sono la formica al sicuro che non si sente più in colpa e continua a costruire ma ha deciso di chiudere la porta del suo nido, solo formiche come amiche, le cicale restino fuori e provvedano a mettersi al sicuro come vogliono.

A volte per prendere decisioni che muteranno la tua vita serve tempo, tanto tempo e mentre cerchi la forza e la strada giusta (solo nei film la protagonista cambia atteggiamento in mezz'ora) tu continui a costruire, a comprendere che quello che ti circonda è frutto del tuo lavoro e che niente ti è stato donato te lo eri sudato prima ed è costato lacrime e sangue e alla fine sei nella tua vita attuale, serena, in pace con il mondo e il creatore alla ricerca di stupirti, farti contenta anche se continua a costare lacrime e sudore ma lo spirito è in pace e tutto diventa possibile.

Si inizia a murare la porta del nido, la formica ha scelto di restare protetta nel suo mondo pieno delle sue energie e sorride finalmente contenta, chi vuole può bussare e provare se viene aperto ma ha finito di mostrare al mondo come fare, e' tempo di costruire e se lo senti nel cuore vuol dire che e' il passo giusto solo che serve tempo niente avviene un attimo prima o dopo di quando si e' pronti almeno secondo me poi si recupera il tempo dell'attesa.






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I cicli della vita 
Leggi l'articolo sui cicli della vita casualmente, ogni ciclo durata 7 anni, ogni ciclo un cambiamento nel viaggio della vita, vero o falso non lo so ma io in teoria sarei nell'ultimo quello che va dai 63 ai 70 anni che dovrebbe essere di preparazione a lasciare questa vita e a morire.

Ho guardato le parole sullo schermo e mi sono detta che si forse davvero ci vogliono 9 mesi di preparazione per lasciare gli abiti sulla sedia e liberare lo spirito come per nascere, sarà pure vero che ti devi preparare ma nello stesso tempo dentro me ho sentito un qualcosa che mi diceva che io di tempo ne avrei avuto di più, che la mia curiosità nella vita va oltre l'età anagrafica, che si e' ineluttabile ma che l'energia mi scorre nelle vene e non voglio pensare al ciclo standard ma a vivere come voglio.

Chi lo sa cosa mi attende o non mi attende oltre il passaggio, che ci sia un'eternità ad attendermi lo sento come una verità mia antica portata dentro, da sempre, troppo piccola la mia mente per capire e allora me la godo.

Il caldo in questi giorni ti mangia anche i pensieri ma io ho deciso che sarà la mia estate di riposo, ieri sera piedi nella bacinella, piccolo rinfrescatore accanto, nel buio della sera mi dicevo che per essere ai tropici basta poco, non importa dove sei ma come lo affronti.

Abitualmente prendo l'estate come un'ingiusta punizione, almeno dopo il cambiamento climatico, tutto diventa difficile e a volte insopportabile, quest'anno ho pensato di trasformarlo nella mia mente come un tempo di riflessione per il futuro.

Non mi alzo più in guerra con il caldo, lo prendo come una fase transitoria, niente e' per sempre e sinceramente può venire peggio e sono in grado di gestirlo, ho solo messo paletti alla mia disponibilità con il mondo, prima proteggo la mia età poi il resto.

Penso tanto al mio futuro, mi guardo la casa con i colori e arredi in buona parte nuovi e ringrazio per avercela fatta e mi dona tanta forza, sto meglio di tante persone, apprezzo quello che ho costruito, ma conforme al cambiamento del mio ciclo di vita bado a me stessa perchè ho capito che il mondo va avanti anche senza di me, che non sono indispensabile e non mi serve più l'applauso degli altri per star bene ma il mio.

Il mio grande amore, motore della mia vita continua a donarmi emozioni, più vado avanti e più mi accorgo che ho dei doni magnifici come tutti del resto, sciocchi se non si apprezzano.

Sette anni o 14 oppure 21 non sono che numeri, sono le emozioni che ti regali ogni giorno a creare il tessuto con cui partirai e affronterai il poi.

Serenamente e quietamente vivo la giornata fra un filo, un problema e una gioia, in fondo il senso della vita è tutto qua, come la vuoi vivere ed è anche la vera libertà di individuo.







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Un pizzico di follia 
Mi sono specchiata qualche mattina fa, dopo anni lo specchio mi rimanda l'immagine di una pelle liscia, due occhi scuri, vivi e vitali.

I miei occhi sono sempre stati vivi e vitali qualche volta intrisi di lacrime di dolore, altre di gioia ma mai spenti, mai con quel velo di arreso che spesso si incontrano anche in occhi molto più giovani dei miei.

E' cambiato tutto quando io ho deciso di cambiare anche se rimango a volte stupita io stessa di come sia successo, semplicemente ha preso il sopravvento l'amore per la vita.

Se analizzo la mia vita è fatta di lavoro, sudore, rinunce, sacrifici in quantità enorme eppure sempre grata alla vita perchè io avevo di base le forze per affrontare il tutto. Mia nonna diceva che il Signore manda i panni a seconda del freddo.

I miei panni in questo momento sono panni tessuti di profonda gratitudine per aver potuto avere l'opportunità di costruirmi una nuova vita, non e' quella che volevo, sono intimorita dal domani, spaventata dalla vecchia, dalla perdita di controllo di me stessa se mi spengo troppo avanti ( starò vigile che non avvenga meglio qualche anno prima con dignità che morire aspettando di morire sul serio) ma tutto sommato mai stata in pace con la vita come ora.

Sono in un limbo creativo fra passato e futuro, ho idee per il sito, per coinvolgere chi vuol darsi da fare e provare l'esperienza del fatto da me, ma ora più che altro gioco con i fili come quando ero bambina e tagliavo vestiti alla mia bambola e rubavo stoffe e fili alle amiche di mamma, ritagli che per me valevano ore di fuga in un'isola che non c'era e non sentivo altre necessità che stupirmi, ora e' come allora, solo che i fili me li compro come piacciono a me.

Sono fuori dal tunnel che ho attraversato fra una vita e l'altra, e vi assicuro che sarebbe stato facile prendersi una sedia e fermarsi nel tunnel ma la curiosità di sapere che c'era alla fine mi ha sempre spinta ad andare avanti e ci sono fuori e mi piace quello che provo e sento e spero di mettere in cantiere i tanti progetti di maglia e non solo.

Stupiscimi Orte' così mi dico di prima mattina mentre ho detto le mie preghiere, ringraziato per esserci ancora qui sulla terra, di respirare e dopo aver affidato al cielo tutti che non sai mai che ti succede l'attimo dopo e via verso nuove scoperte, io ci sono e ogni tanto un pizzico di follia, comprarmi un filo nuovo, un'applicazione cinese ma che e' meglio di quelle italiane di 30 anni fa, due colori per dipingere, dei ritagli di pelle.....piano piano fra una piccola follia e l'altra rifornisco i cassetti della creatività e mi sento come una regina.


Regina il nome dato al modello che ho messo nel forum ( e' meno faticoso caricare le foto e scrivere e poi si può condividere anche i pensieri e le esperienze) mi piace tanto si porta benissimo sopra una canotta e chi se ne frega se e' di moda o meno io so che e' un cesello di montaggio che 30 anni fa per me era impensabile non solo fare ma anche progettare e con l'idea che se gli occhi e le mani insieme alla mente non mi crollano nel tempo io continuerò a stupirmi mi rende comunque fiduciosa nel mio futuro.

C'e' una pazza canotta in macchina da finire ma so già che mi stupirà anche quella da quando ho capito che l'unico applauso che cerco e' il mio vivo serena e quietamente speranzosa di crescere ad ogni modello che nessuno nasce imparato e c'e' sempre da migliorarsi...contenta io speriamo che il cielo dato il cuor contento mi aiuti!



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Sono viva e vitale 
Dice la mia amica "come ti vedi in vecchiaia ?" in piedi a fare e' stata la mia risposta.

Non molloo per me la vita è costruire, può non venire come volevi ma intanto costruisci, costruisci con amore e per amore della vita.

Ognuno i suoi doni che non sono per se stessi visto che sono un dono ma per rendere gli altri partecipi del dono da non scambiare con lavoro.

Il lavoro e' quello che siamo costretti a fare per poter vivere in questa vita fatta di denaro che non basta mai perchè ci hanno inculcato che se non sei un'apparenza non vali niente e qui sta il bello della cosa perchè come diceva mia nonna, ognuno in questa vita arriva con il suo canestrino di doni, nessuno nasce senza il dono.

Ogni tanto penso ai miei ad uno sopratutto quello di non stare mai con le mani ferme, nemmeno con i piedi se le cartilagini non mi mangiano viva e ringrazio lunghi anni di noia, che mi hanno donato la saggezza di capire che con le mani in movimento non conosci ne' solitudine ne' noia e io ho scoperto il mio dono, l'uso delle mani coadiuvato da un'innata curiosità e fame di sapere e l'umiltà di capire che se vuoi fare devi provare, sbagliare, correggere e forse non riuscire come vorresti ma con tanto tempo per migliorarti.

Quando a 8 anni i pomeriggi d'estate, le lunghe sere invernali non offrivano quello che oggi i nostri figli e nipoti hanno, avevi tutto il tempo per capire e scoprire che dono avevi ed io l'ho scoperto allora l'uso dell'uncinetto. Mi ha aperto un mondo e se penso che anche una bambina dell'antico egitto forse aveva iniziato come me mi viene da sorridere, secoli che tante persone si sono cimentate con un'astina che terminava con un uncino in ogni parte della terra e a 63 anni forse era tempo di rendergli omaggio e dire a chi non lo conosce ancora che non e' solo pizzi e trine ma un valido aiuto nella maglia a macchina, per il resto sul come fare e' piena la rete, ma unita alla maglia a macchina diventa davvero un velocizzare e un aiuto in tanti modelli.

Mi e' presa come terapia contro i brutti pensieri serali, le malinconie sul come poteva essere la mia vita e non lo è e vado come un treno un punto dietro l'altro e nascono modelli tesi a mostrare e chissà che qualche bambina annoiata non inizi e porti avanti ancora un'arte antichissima che nessuno sa quando è nata ma che è viva e vitale!



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Resettare per ripartire 
Prima il mio cuore, poi la mia casa, molte delle mie paure sul futuro, se vuoi andare avanti devi resettare tutto.

Resettare, riportare all'orgine come un pc che si blocca e va in stallo, io ero arrivata a quel punto, non vedevo più vie di uscita, crampi allo stomaco pensando a dover rispondere solo ad una domanda sulla maglieria, via i filati dalla mia mente, via tutto, quando ho capito che come i colori di casa mia o le mie paure andavano rimosse o mi portavano all'ospedale, nel migliore dei casi, ho resettato tutto.

La mia casa ha nuovi colori, qualche stanza ha cambiato mobili e funzioni, mesi di fatica che nemmeno un sano trentenne uomo avrebbe retto sapevo che avrei dovuto incontrarmi anche con la maglieria e si che lo sapevo.

Mi chiedevo solo come sarebbe successo perche' una buona parte di me chiedeva a gran voce di non solo chiudere un gruppo ma uscire fuori anche dai siti. Avevo raggiunto l'obbiettivo di far riaprire tante macchine, di creare per gli altri nuove attività, 15 anni fa i venditori di lane on line erano in numero da contare su una mano, avevo dispensato il mio dono e ora potevo fare altro.

Ho inciampato letteralmente nel ripulire cassetti nel set di uncinetti che mio figlio mi aveva regalto tempo prima, troppo stanca per altro, una sera mi sono scaricata dal web qualche semplice fiore per una tendina, poi centrini per il nuovo tavolinetto del soggiorno e non mi sono più fermata. Alle 21 io e un progetto veloce all'uncinetto e poi la voglia di comunicare come un un'asta di metallo e un uncino facciano felici e anti stress e unita alla maglia a macchina si creano meraviglie e così la maglieria ha vinto di nuovo.

Ci vorrà tempo che mi torni la voglia di mostrare perchè nell'epoca del tutto e' dovuto anche quando lo fai con amore e gratis ti trattano male, ma passerà per ora non e' questo il problema, per ora gioco e mi diverto, ho dato talmente tanto che si deve solo fare, provare, sbgliare, fare esperienza e riuscire se si vuole e a questo io non ho rimedio, e' soggettivo, per me e' iniziato il tempo del creare per il piacere di stupirmi anche quando non viene come vorrei, Resetto torno alla condizione originale, quando creavo e mostravo ma con la quiete nel cuore di chi si sa di aver dato ogni attenzione e di aver visto rinascere un mondo che sembrava scomparso.





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