Fase 2 
La vita è tutta una fase, tutte stagioni che passano rapidamente, tutto va senza che spesso tu possa fare la vera differenza nel percorso che la vita porta avanti.

Ai tempi del covid tutto e' diventato sospeso, ma la mia mente ha preso una decisione, vuole rimanere viva e non trovarsi in un letto di ospedale attaccata ad una macchina che tenta di farmi rimanere in vita, io voglio vivere ed esserci negli anni che verranno perche' questa volta non dipende dagli altri, ma da me rispettando le regole.

Mi sono staccata dal vecchio mondo, dalla rete, ho usato fili colorati per intrattenere le mie giornate e tenere a bada le mie paure, ringraziando il cielo che quella che io pensavo fosse una condizione povera di vita in realtà era molto ricca.

So raccontarmi storie, la mia preferita e' quella di sostenere gli altri a non cedere alla paura e alle preoccupazioni anche se poi io ho realmente paura di non farcela, con il denaro, con la salute insomma le preoccupazioni solite di sempre.

Poi iniziano le regole della fase 2, tu guardi un altro modello che ti ha sostenuta e pensi che probabilmente e' l'ultimo, hai riempito un armadio di magliette utilizzando solo rettangoli e traforato nell'attesa che le cose si evolvessero con il cuore stretto nella morsa per i tanti morti, la tanta sofferenza ma a capo chino ad ogni giro ad ogni catenella all'uncinetto tu tessivi la speranza per un tempo migliore.

Il covid e' stato come una grande finestra sul mondo ti ha fatto vedere la bellezza e la bruttezza dell'animo umano, le mille angherie, il potere del dio denaro, la forza dell'uomo di non arrendersi e la stupidità umana, nemmeno mille telegiornali avrebbero saputo coniare così bene il racconto della vita.

Ti sei spogliata degli affetti, hai usato la tecnica del lutto attaccandoti alle difficoltà che una famiglia procura invece che alla gioia, la tecnologia ha fatto il resto, sola non sei mai rimasta ma ne sono uscita forte e con il progetto assoluto...rimanere viva costi quel che costi.

La maglieria ma diciamo le mie mani e la mia forza indomita di chi ha avuto una vita in cui ci sono state più difficoltà da superare che momenti belli mi hanno aiutata.

C'erano progetti per questo anno, un sito nuovo di insegnamento su argomenti precisi, il baratto con gli oggetti che la mia mente produceva, tutto fermo, tutto sospeso nel vedere come andrà, ma e' tempo di uscire non di casa per quello attendo il 5 giugno, fra un mese sapremo purtroppo dalla morte di tanti, quanto e' vitale il maledetto mostriciattolo, ma uscire dal tempo sospeso posso.

Esco e con rispetto metto la mascherina, gli occhiali, evito le persone con dei sani buon giorno a distanza, compro tutto on lime, ma tanto lo facevo già prima e anche i pagamenti ma sottile si insinua la voglia di costruire qualcosa di nuovo e subito non fra mille anni.

Una parte di me dice che non ha più senso mostrare la maglieria, che oramai le persone quelle interessate hanno molto nella rete a cui attingere, le altre che amano solo guardare pure che senso avrebbe? Il senso ce l'ha per me che sento che non posso lasciare un discorso a metà.

Anche il sito si ribella le foto le vedo storte ma non riuscivo nemmeno ad entrare perche' non ero pronta io, e realmente ancora non lo sono ma da qualche parte devo iniziare. Ho dato tutto per aiutare e mi sono trovata vuota e triste come se nessuno avesse capito che era passione non solitudine o interesse e le passioni smuovono il mondo, ora affino i pensieri e poi inizio tenendo a bada il mostrovirus fuori dalla mia porta con tutti quelli che amo ma se voglio non farmi male e sopratutto non farne loro, altro non posso fare, ma nel web posso l'infinito speriamo di trovare la forza.






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Da bambina 
Pensavo che la mia infanzia somiglia molto all'infanzia da virus in giro che tenta di succhiarti il respiro.

Avere 10 anni nel 1966 non e' proprio davvero come averli nel 2020, pensavo a mia nipote che ha viaggiato tanto e conosce più posti di me, che usa mezzi teconologici come se niente fosse visto che e' nata in un tempo in cui e' normale come bere o mangiare con i suoi 10 anni.

Io a quei tempi, il massimo che vivevo, in un piccolo paese e in una casa a due chilometri dal paese era andare in chiesa la domenica, e la televisione arriva solo verso i miei 11 anni, eppure ero maledettamente felice, ho dei ricordi di libertà e di amore che non ho più trovato dopo.

Ognuno e' figlio del suo tempo, non mi pesava la vita da bambina che si divideva fra gioco e scuola, libera sulla sua bicicletta fra una nonna e l'altra, fra gente che passava o che veniva in visita.

Come passare il tempo diventava un problema se non c'era la scuola e i compiti da fare e a me il tempo deve passare pieno di cose da fare o diventa asfissiante, ed ho imparato l'uncinetto rubandolo con gli occhi alla mamma di un'amica e leggevo avidamente ogni libro o giornale che mi capitava sotto le mani.

La noia di quei tempi la mia salvezza perche' ho imparato ad usare le mani, se avessi avuto altro forse oggi non sarei quella che sono.

Tutto ha un senso nella vita, da un'infanzia senza troppi permessi per uscire ( manco l'autocertificazione ti salvava) rientri quasi immediati man mano che crescevi e uscivi con gli amici, la razza protetta era a quei tempi, la figlia femmina in età riproduttiva, che di libertà se ne avevano veramente poche se non volevi essere catalogata fra quelle che non erano poi degne di sposarsi.

Mi ci sono dannata l'anima ubbidendo alle regole di allora ma devo dire che poi nel tempo ho imparato che forse non erano state malvage per la mia crescita mi avevano formato il carattere.

Mi sono sempre adeguata alle situazioni anche se lo spirito di ribellione usciva fuori quando meno me l'aspettavo, una vita a sperare di essere libera da imposizioni.

Quando sono arrivate le imposizioni del virus, mi sono sembrate niente in confronto a quelle vissute, per gioco forza prima, per libera scelta ora, io in casa già avevo creato un mio mondo, in cui ero riuscita ad esprimere quello che ero rubando la tecnologia ai figli informatici.

Non mi sono mai arresa ne' risparmiata per ascoltare quello che volevo veramente, tanti compromessi sempre con la testa alta nei miei ruoli familiari, ma ora non permetto al virus di prendersi la mia vita o quella di chi amo.

Non esco, tutta la spesa on line che già usavo che avere la tecnologia e non usarla per renderti la vita migliore lo trovo scioccoe come 50 anni fa , faccio uncinetto e creo cose per me. Mi ci vogliono anni per indossare tutto quello che ho creato dal 23 di febbraio, rispettando le regole, e creo e prego che il mondo dalla forzata immobilità ne ricavi nuovi stimoli.

Avevo tanti progetti, aspetto di vedere che società si creerà poi li riprendo e se serve li modifico ma non mi sono arresa allora e non mi arrendo ora. Di vita una ne abbiamo e tanto vale ascoltarsi per vivere almeno in parte come si desidera.

Nessuno si ricorderà di quello che eri nella vita come lavoro ma di che bella o brutta persona eri, io voglio lasciare un bel ricordo ma per ora non intendo mollare la vita ho troppe cose ancora da costruire e se quella che ho considerato una prigione e' in grado di salvarmela, vivo in casa al meglio di me e costruisco nuovi mondi da mettere in pratica spero a breve.




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Frastornata ma non confusa 
Blog mio quante ne abbiamo vissute in questi anni insieme, eppure il tempo che viviamo e' tutto nuovo per tutti, fatto di paure sommerse, paure reali, dolore, morte, disperazione sociale eppure c'e' il sole, uccelli in volo, fiori che sbocciano, farfalle che volano, aria pulita e cieli celesti.

Frastornata dopo il riordino giornaliero, mi siedo a macchina e lascio andare tutto quel dolore per i tanti morti, la rabbia per chi ancora non ha capito che andando in giro procura solo male e dolore per se e per gli altri.

Davanti alla macchina non ho progetti mi siedo prendo fili improbabili colori e lascio che quello che vive dentro me si sciolga mentre i fili si intrecciano.

Sono sempre a fare teli dritti che poi unisco per avere lo stupore di quello che ne nasce, questo mi aiuta nel quotidiano perche' quello che sembra improbabile poi splende nella nascita di qualcosa a cui non avresti pensato se l'avessi ideato a tavolino.

Non capisco tante cose, ho paura del dopo, della convivenza con un virus che sottile ti prende la vita anche di chi si crede onnipotente, ti isola, ti risucchia l'aria dai polmoni e ti togli tutto in poche ore, frastornata non ne capisco il perche', ma non sono confusa so che tutto ha sempre un senso nella vita e quello che sembra a volte non e'. Come con i teli dritti che vado ad unire attendo che mi si sveli il senso del tutto perche' un senso ce l'ha , magari lo capiranno solo gli storici fra 30 anni ma se siamo fortunati lo scopriamo fra qualche mese.

Ho capito benissimo che ci vorrà tanto tempo che quando ne usciremo molti di noi saranno migliori del prima del virus, tanti saranno peggiorati e' una questione di scelte. L'evoluzione avanza e la tecnologia aiuta a volte penso che dono meraviglioso e' in questo momento.

Sono certa delle leggi della vita, niente succede per caso e quando succede e' il momento giusto, non capisco ma mi preparo a mente lucida al nuovo tempo che arriverà, non per tutti che sono già vittime del virus, viene da tanto dolore ma arriverà.



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Mani e mente 
Che dire di questi tempi, paura, ansia e bilanci di vita personale.


La mia mente non riesce a staccarsi dalla tv, io che l'accendevo solo di sera, ora la mente vuole sapere che succede, le ascolti tutte le voci e ti sei fatta un'idea che viene dal profondo, e' solo l'inizio di un tempo lungo e difficile, sarà lunga la notte dell'umanità, per qualcuno, troppi non ci saranno altre stagioni e preghi per tutti nessuno escluso.

La mente crea scenari non sempre di speranza, mi terrorizza a secondo le ore del giorno e non riesce a concentrarsi su altro che non sia la protezione della vita del mio fisico.

In parte ammiro gli incoscienti senza paura , solo in apparenza perche' in realtà credo che siano i più spaventati, che escono, vanno e si illudono che sia solo uno dei tanti film della tv o un gioco virtuale.

Io l'ho capita subito dal primo istante da "poco più di una semplice influenza che però e' molto contagiosa".

Quando si sminuisce per tenere buona la popolazione vuol dire che la situazione e' gravissima, ho ascoltato e preso alla lettera le indicazioni e mi sono chiusa in casa, ringraziando il cielo che potevo permettermelo, non andando a lavorare.

La mente sa dal profondo che sarà lunga e non riesce a concentrarsi a darsi programmi, e' in stallo fra un'ansia e l'altra e ha chiesto aiuto alle mani.

Le mani hanno risposto come sempre, per mia fortuna.


Teli senza campioni, filati improbabili ma non ti va nemmeno di scendere nel semiinterrato a prenderne altri che ci giocano davanti i bambini dei vicini e tu non vuoi incontrarli, come non vuoi incontrare nessuno nei 50 metri per arrivarci che le scale interne i tuoi ginocchi non ce la fanno a farle perche' tanto ripide.


I teli quasi una rivincita tutti a traforato con la empisal, giochi con le schede per strane magliette e cardigan, in 2 mesi ne hai fatti parecchi e tutti bordi all'uncinetto che contare catenelle e punti libera la mente meglio di un antidepressivo.


Smacchini, pulisci, sospiri a volte giri a vuoto non ricordandoti che cosa devi fare, ma le mani quelle non perdono un colpo e intrecciano fili con l'uncinetto.

Non so come nessuno di noi cosa ci attende, che sia finito un modo di vita e' assodato. La vita sta riequilibandro la vita di tutti, nessuno di noi puo' dire con tutte le accortezze possibili che saremo fra i vivi, ma io come sempre fino all'arrivo della morte combatto in piedi e con le mani in movimento e prego dal cuore con tutto l'amore che ho per la vita e tutta la gratitudine possibile per ogni giorno che mi e' concesso esserci a raccontarmi la mia storia.

Uniti vinceremo, io spero che tutti uniti cambieremo ognuno di noi se fa lo sforzo di dare i giusti valori, politici e potenti compresi forse ci sarà un domani migliore e anche oggi metto in movimento le mani e prego.





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Il silenzio assordante 
Io cosa sia il silenzio in vita mia non l'ho mai saputo.

Da piccola facevo rumore da sola con il mio movimento e la radio sempre di sottofondo, poi 4 bambbini piccoli, poi adolescenti, poi adulti i figli e l'arrivo dei nipoti.

Tanta gente, tanto rumore e poi i figli escono di casa, e scende il silenzio rotto dal rumore dei suoni provenienti dall'esterno della casa, dalle mie macchine, ma una quiete rispetto al passato poi il rumore si fa assordante nell'ultimo mese.

Ti fanno quasi male le orecchie e la mente cerca i rumori abituali ma non li trova, il piccolo virus mortale se l'e' presi in cambio ti lascia l'ansia ma anche le stelle in cielo e gli uccelli che cantano e beccano in mezzo alla strada.

Lo capisci al volo che come l'uomo si deve rintanare madre natura riprende il suo spazio e se ne frega se tu hai paura rintanato in casa, lei colora il mondo di nuovi fiori, le farfalle giocano sul tuo balcone mentre il vicino tossisce e tu rientri dentro casa di corsa perche' i balconi sono vicini e hai capito che un colpo di tosse porta il virus come dicono gli esperti a 8 metri.

Strana la vita, il potente umano quello che punta i piedi per avere tutto e subito si trova nel limbo del non sapere minimamente come sarà la sua vita tra qualche mese sopratutto se l'avremo ancora una vita da vivere.

Ti fermi, soffri in silenzio per i tanti morti, si muore a centinaia ogni giorno ma non fa notizia perche' a parte qualcuno tutti lasciano questa terra con chi li ama accanto a consolazione, il virus questo non lo permette e te ne vai senza nessuno accanto come se il viaggio sulla terra non lasciasse niente di te.


Lotti hai una giovane donna in casa che era ad un passo dalla magistrale e la sua vita si e' fermata e trema che mi succeda qualcosa, io tremo per lei e tutti i miei figli e nipoti. Tutti saggi tutti in casa, chi ci lavora, chi il lavoro l'ha perso, chi deve andare al lavoro perchè e' in posto vitale per lo stato e vai avanti e passi ore fra uncinetto e macchina perche' c'e' solo da attendere cosa ha deciso madre natura dell'umanità, chissà come sarà la mia vita dopo mi chiedo fra un archetto e una maglia alta.

Non lo so e non posso saperlo ma ho la sensazione che non la mia vita ma quella di tutti non sarà più come prima, spero solo che sia più ricca di sentimenti di convivenza senza odio ma lo scoprirò solo fra qualche mese e nel frattempo prego e lavoro altro non posso fare.



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