Albeggia  
nemmeno tanto convinto ancora, ma sono in piedi, non per mancanza di sonno che io un'altra ora me la sarei fatta volentieri, ma sono di turno di nonna sitter, non sono una nonna da fare urli di gioia all'idea che per 14 ore baderò alla nipote, ne sono molto felice ma so benissimo che il mio giorno sarà pieno di responsabilità piu' della gioia.

Sembra strano per una che ha cresciuto badando a 4 figli per anni e anni essere spaventata dalla responsabilità di una nipote di 3 anni e mezzo, allora sveglia prestissimo che alle 6,45 arriva e con il suo nonnaaaa darà il via alla giornata e io non so rinunciare alla mia ora di tranquillità compreso il caffè preso in pace, piccole abitudini che se richiedono un piccolo sacrificio mi alzo volentieri prima, mentre la luce aumenta nella tenera speranza di un nuovo giorno, ti viene proprio voglia di pensare che il mio lavoro di madre ha dominato la mia vita, chissà dove ho preso le energie necessarie, perche' non c'erano nonne a darmi una mano (per la serie e' vero lo ammetto merito e demerito siano tutti i miei!), non e' stato facile lo ammetto, ma oggi sono fiera del mio lavoro e di come l'ho svolto, e mi permette anche di non avere il rimorso del non vissuto o del non dato, niente nella mia vita non mi ha visto al meglio di me, sono una che non si mente mai e si impegna fino in fondo, come nonna mi uccide la responsabilità, ma non scappo nemmeno in questo caso anche se l'idea dei 40 gradi mi sfinisce!

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Che caldo 
Con molta calma godiamoci mi dico questi 20 minuti di aria respirabile, poi si alza il sole ed e' finita, il ginocchio ovvio per l'umidita' torna a farmi male, ma allenta anche altre tensioni, sono andata in vacanza con la testa, sospesa la burocrazia e gli ultimi giri da fare, mi concentro sul presente, bado a sopravvivere al calore, cercando di fare qualcosa di utile, riparare un ventilatore a mezzanotte mentre sudi come una disperata ti manda a letto di buon umore, gia' contare su se stessi , sapere che riesci a cavartela, ti fa sentire meglio, siamo rimaste in 2 in questa settimana di fuoco, niente uomini di cui preoccuparsi e ho capito che qualcosa in noi donne e' tarato per prenderci cura del maschio.

Perche' nella nostra testa marito o figlio maschio e' sempre fragile e incapace di badare a se stesso se non ci siamo noi?

Credo che sia la nostra convinzione non la loro, e hanno capito che giocando su questo fatto si vive molto meglio, loro realmente vivono benissimo senza di noi, alla grande, ma noi entriamo nel ruolo delle salvatrici della loro vita e ci complichiamo la nostra, anni a renderci desiderabili, a crescere figli, a rinunciare nel nome della proteggiamo questo esserino indifeso, piu' madri che che donne, poi ti accorgi che fondamentalmente non e' così, che si potrebbe vivere benissimo senza starci a preoccupare per due anzi più di loro che di noi, io scommetto che una camicia se la sanno lavare ho le prove vedo il mio vicino di casa quarantenne che stende tutti i giorni, prima veniva la madre a fare i lavori domestici , li sentivo anche litigare, ora non viene più da tempo, e lui fischietta mentre stende, ci siamo passate credo in molte ad essere felici di lavare e stirare i suoi vestiti ci sembrava di essere grate perchè ci avevano scelto .... uhm meraviglioso non avere panni da lavare e stirare, te ne accorgi così per caso un giorno di caldo afosissimo che la pelle sembra staccarsi e il pensiero ti va a come la vita ti sembra diversa senza dover badare ad altri, pensavo che le persone che rimanevano sole fossero tristi e infelici, comincio invece a capire che e' l'opposto, si vedono cose che prima non si vedevano, ci si ascolta molto, si ascoltano i propri bisogni quelli sacrificati sull'altare del dovere, ogni giorno un piccolo passo verso la mia indipendenza, non ho scelto io di rimanere sola, aspettando che lo diventi veramente mentre i figli prenderanno la loro strada comincio a prepararmi la casa del futuro, comincio a capire la luce negli occhi di mia suocera e la durezza nel rifiutare aiuti in casa, semplicemente sai di cavartela e sai apprezzare le giornate, ecco sono in cammino verso la mia indipendenza e scoperta di me stessa, non verso la mia solitudine e il giorno che dipenderò dagli altri me ne andrò nel frattempo costruisco!

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La libertà 
di essere se stessi e' mai possibile o si entra in un gioco in cui si arriva pure a doversi giustificare per una cosa che fai o non fai?
La malinconia del vivere quanto e' aiutata dal fatto che non possiamo esprimerci liberamente e cosa serve per esserlo?

I figli giudicano, non ricordano il passato se non stralci, non ricordano minimamente niente se non quello che fa comodo sul momento, i vecchi genitori pretendono alla luce della loro eta' e difficolta', la famiglia impone servizi e regole, tutti hanno qualcosa da importi, ricordarti, richiamarti all'appello, e se invece di ricorrere al surrogato di possedere beni o vacanze o quant'altro dichiarando spesso l'infelicità come mancanza di beni materiali si avesse il coraggio di sollevare il problema e magari dirsi non sto bene perche' non posso essere e fare veramente quello che vorrei.... una gabbia che ci costruiscono intorno o ce la lasciamo costruire?

Si può decidere di andare oltre perchè sei intrappolato e non riesci a vedere una porta d'uscita nel mondo reale?

Quanta forza richiede la rottura di un gabbia fosse dorata o magari anche d'amore?

I 40 gradi mangiano i pensieri, ma prima o poi finiranno, ma vivere bene con se stessi e' meraviglioso in ogni clima, con il caldo, con il freddo, ecco io ho evoluto dei pensieri belli per me, stranamente sono serena, stranamente ho capito che non importa dove vivi, cosa possiedi, ma quanto stai vivendo una vita che ti appartiene, che senso ha prendersela con tutto e tutti se poi non sai nemmeno cosa sei e cosa vuoi veramente, nel caldo afoso e irrespirabile, con l'aria rovente che entra nei polmoni e ti fa pensare che non sei niente che il tuo corpo esiste per una serie di circostanze chimiche e legato all'ambiente climatico, una voce sale dal profondo, la TV va da sola nemmeno l'ascolti , tu stai ascoltando te stessa, che ti rassicura se sai cosa vuoi e come sei non devi temere niente, devi restare responsabile di te stessa dopo una vita e aver visto crollare la gabbia all'improvviso per capire che superato lo sbandamento iniziale, si puo' cominciare a comprendere come vuoi essere e sopratutto capire che a modo tuo vuoi i tuoi spazi liberi, niente di rivoluzionario, bisogno di mangiare quando vuoi, leggere o cucire quando ti va, hai dato dopo decenni a servizio, anche un gelato in pace sulla poltrona fa libera', sembrera' strano, ma aprire il frigorifero togliere il gelato prepararlo sapendo che lo stai facendo per te per un tuo piccolo piacere, fa libertà, vivere ascoltando quello che vuoi, amare e donare non per essere riamata semplicemente perche' sei e' libertà, la trappola della gabbia sta nel donare amore e servizi per la paura di non essere amata o di essere mal giudicata o abbandonata, questo e' quello che e' successo a me, servire, donare, amare, curare, comprendere, giustificare e non esistere realmente, poi il destino rovescia le carte e capisci in un istante che niente intorno a te ti proteggerà che se cedi e' finita o tiri fuori quello che e' dentro te quella scintilla che e' dono di Dio ovvero la tua essenza o soccomberai di nuovo nelle regole imposte, ne sono fuori ho tirato fuori la mia essenza, non sono molto diversa ho scoperto che fondamentalmente ero stata sempre vera, piena d'amore da donare, e' cambiata la forma di manifestazione, non donare amore nella speranza che torni ma donare e basta ma niente servilismi per ricatti morali ma libere scelte d'amore ma prima si ama se stessi come dice il vangelo... ama il prossimo tuo come te stesso... il che presume che devi amare prima te per donare amore, io fino ad ora ho donato nella speranza di essere amata e non avevo capito che procuravo dolore solo a me stessa non gioia...questo e' il mio risveglio imparare ad amare cio' che sono, scoprire chi sono, donare quello che voglio a chi voglio questa e' secondo me la piu' alta forma di liberta'!



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Sogno molto 
non ricordo tutto, solo sensazioni al risveglio, l'inconscio e la realtà si mescolano, ne ricavo veramente solo sensazioni, ieri pomeriggio invece ho capito, sono crollata il caldo mi ha fatto dormire un paio d'ore, c'era un marito nel pieno delle forze nel mio sogno, io che volevo raggiungerlo sul letto, ma era pieno di bambini piccoli, uno a cui si impediva di cadere tenuto da due piccoli televisori di lato, mio marito che mi guarda come a dirmi beh non c'e' posto per te, guarda che caos, e io mi trovo un neonato in braccio che comincia a crescermi mentre lo tengo abbracciato, scompare la scena del letto e io parlo con persone mentre questo bambino cresce e mi trovo a tenere in braccio come un neonato un adolescente, ma non lo metto a terra, lo tengo stretto anche se pesa molto ed e' scomodo tenerlo, e sono cosciente che la cosa e' strana, al mio risveglio e' stato semplice capire.

La mia vita e' andata tutta così alla ricerca di un posto mio, prima i figli nella mia camera da letto, poi ha dominato il televisore, io volevo solo quell'uomo, ma lui aveva sempre mille cose da affrontare prima di me, forse nell'amare e gratificare un posto vero non l'avevo, ero molto molto brava a realizzare i suoi di sogni per farmi amare, ma un figlio tutto mio parte di me stessa ce l'avevo e ce l'ho, la mia arte creativa, quel figlio preso in braccio tanti anni fa, che ora e' cresciuto, ma non metto giu', me lo tengo stretto sul cuore, e non ho nessuna intenzione di lasciarlo, gia' mi ha salvato la vita non le persone che si sono dileguate o mi hanno usata o tradita, mi ha salvato la mia passione per il creare, quel canale che ho lasciato aperto, energie che ho lasciato uscire da me per essere me stessa.

I mezzi usati sono stati diversi nel corso del tempo, l'uncinetto come sfida da bambina, la macchina della maglieria come adulta, mille prove in tutti i campi creativi compreso l'adattamento ai mezzi che si evolvevano nel tempo, non mi ha mai tradito la mia passione per il creare con le mie mani, che non erano altro che la manifestazione con cui affiorava la mia parte più profonda per darmi la forza per sopravvivere, perche' avere un qualcosa che esca dagli schemi del pre costruito per te aiuta eccome, nel creare, nell'esprimermi ho liberato veramente negli anni la mia essenza, ora quel bambino ormai cresciuto che tengo in braccio mi impedisce di sprofondare nelle mie paure, bene figlio della mia mente ti tengo stretto, i figli reali vanno per la loro strada, l'uomo che amo ha preso un altra forma, che non vedo e non posso comprendere, ma tu che tengo in braccio so che mi salverai e torno a creare e' tempo di veder uscire dalle mie mani la mia essenza, grata al Cielo dei doni mi appresto a continuare a curare quella parte di me che mi impedisce di soffocare.

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Pensandoci bene 
alla luce del vissuto di questi ultimi mesi, mi sono fatta un'idea tutta mia e personale sulla vita, la vita e' semplice una serie infinite di prove da superare, dove c'e' da scegliere sempre costantemente da che parte stare, buio o luce, dove sei imprigionato tanto per complicare un po' le cose nell'educazione ricevuta e nella morale della societa' in cui vivi, in tutto questo se riesci a capire che il protagonista sei tu, le prove sono le tue forse riesci a anche a sopravvivere, senza troppe sofferenze, certo e' che il percorso anche se avviene in scenari che agli altri possono sembrare perfetti, invidiabili, credo che non sia facile per nessuno, ognuno il suo cammino, con un'afa bestiale, un caldo che di umano non ha niente, che dopo due giorni a 38 gradi morderesti l'aria, riesci a pensare e a dedurre che l'illusione e' costruire beni materiali, posizioni sociali, allietare servizievolmente la famiglia, e invece quando arrivi quassù capisci che tutto e' connesso ad un unico obbiettivo, superare prove per raggiungere il bianco o il nero, in momenti sereni o momenti drammatici ma sempre una scelta devi fare e un bivio affrontare, mi sono chiesta quanti bivi ho affrontato fondamentalmente solo 2, dal primo non ho capito che avevo fatto una cosa eccezionale,anzi mi ci sono macerata l'anima per 35 anni, dal secondo bivio ho ricavato il dono piu' grande, il rispetto per me stessa, mi sono di nuovo messa contro la morale, i pregiudizi e i giudizi ma sono finalmente una persona che si rispetta e si ama, ho affrontato prove estreme per il mio carattere, che mai a mente lucida pensavo di poter superare, ma ce l'ho fatta, ho una concezione mia ora della vita diversa, certezze che si sono insinuate in me, da ogni prova dobbiamo chiederci qual'e' la lezione da imparare perche' e' inutile altrimenti viverla.
Prendere coscienza di esistere, che la strada e' solo tua, che sei in cammino fra prove e dolore e ogni tanto acqua fresca e pura per lenire le ferite, ma fondamentalmente tutto quello che ci succede e' per metterci alla prova e la reazione e l'apprendimento porta al bivio successivo, l'obbiettivo e' sempre lo stesso uscire nella luce o nel buio perche' la morte e' la porta d'uscita, ma oltre credo che ci sia la rivelazione delle proprie azioni, mi piacerebbe pensare di aprire la porta ed essere abbagliata ed entrare in uno stato dove e' solo pace e gioia, mi terrorizza l'idea di aprirla e trovare solo buio e vischiose sensazioni di odio.
Certo la mia mente non capisce ma a istinto sono certa che l'unica cosa che ci portiamo via e' il buono e i gesti d'amore, a noi la scelta, non sempre e' facile ma si puo' vivere costruendo un mondo interiore fantastico, nel posto dove siamo, e non parlo piu' di allietare la vita agli altri ma di pensare al proprio spirito, azioni determinate al rispetto di se stessi onore al dono di esistere, e vivere al meglio dei propri doni, non importa se sei un avvocato, un politico, una casalinga, un muratore, non e' lo stato sociale ad impedirti o a permetterti di manifestare i tuoi doni, continue scelte per il proprio cammino personale, perche' si lascia un segno in ogni persona che si incontra, e io vorrei essere ricordata come una bella persona che ha mostrato sinceramente chi e'!

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